Lettera #83 Il salmone risale il fiume ma scende in Borsa: il caso Bakkafrost

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La scorsa settimana una notizia un po’ particolare ha destato l’attenzione dei media: il crollo alla Borsa di Oslo di una delle principali società di allevamento di salmoni di alta qualità che ha sede nelle isole Faroe, la Bakkafrost, è che il principale datore di lavoro di questa isola oltre che una delle aziende di piscicoltura fra le più grandi al mondo. In una seduta il titolo è arrivato a perdere il 15% dopo che la società ha comunicato un profit warning ovvero che dovrà abbassare per i prossimi trimestri le previsioni di utile per colpa di un’epidemia che ha colpito gli allevamenti situati in numerosi fiordi dell’isola, facendo calare la produzione. Inoltre il peso medio dei salmoni sani da qualche tempo è diminuito e anche questo ha comportato un calo delle vendite. Nulla di nuovo sotto il sole. Quando si investe in Borsa la carta “imprevisti” può sempre regalarci un “momento” negativo con un titolo in portafoglio che inizia ad arretrare improvvisamente come un gambero. E’ possibile evitare di avere in portafoglio titoli che scendono? No, purtroppo, se dobbiamo dirci la nuda verità. Salvo non giocare sporco o in modo intellettualmente discutibile (e talvolta disonesto se a farlo è un professionista del settore finanziario) e comporre portafogli (naturalmente con il senno del poi) delle sole azioni, ETF/fondi o strumenti che si sono comportati meglio nel recente passato. Un trucchetto ancora molto in voga.

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